E’ primavera, la natura si risveglia e c’è un posto che è famoso per la fioritura di un albero in particolare: il ciliegio, questo posto è il Giappone, un mondo magico, che ti riconcilia con la cività e la natura, con l’educazione e, per chi come me lo apprezza particolarmente, ….il cibo. Anche se con un pò di ritardo rispetto alla fioritura, la partenza è per il ponte di fine aprile.
Sono già stato in Giappone, in inverno e solamente a Tokyo, così per l’occasione mi pianifico un tour che comprende alcune delle più famose città, partendo da Tokyo si arriva a Hiroshima per poi risalire a Kyoto e Osaka. Nei miei trasferimenti proveremo tutti i mezzi di trasporto della nazione, dalla metro ai tram, dai bus notturni ai treni super-veloci.
Tokyo 21-22-23/04/2017
E’ il 20 aprile del 2017 e si parte da Roma direzione Tokyo, facendo scalo a Shangai. Purtroppo a Shangai il mio volo subisce ritardo e arrivo a Tokyo anzichè per le 21,30 per le 23,30!!!
Il check-in dell’hotel dovrebbe essere stato entro le 23, inoltre a mezzanotte chiude la metro quindi devo decidere se andare, con il rischio di non trovare nessuno e rimanere bloccato senza metro oppure dormire in aereoporto. Al banco informazioni chiedo la via più breve per la mia destinazione, e spiego i miei dubbi alla signorina che gentilissima mi chiede il telefono della struttura, chiama con il suo telefono dicendo che ho subito ritardi, mi prende i biglietti per il bus che fortunatamente ha una fermata vicino e mi accompagna alla banchina di partenza!! Il tutto con il sorriso e una carineria impensabile…Welcome to Japan, basterebbe questo per dire che almeno una volta nella vita il Giappone bisognerebbe visitarlo. Ormai oltre la mezzanotte sono in giro per una delle città più grandi del mondo e non c’è alcuna situazione che desti attenzione o pericolo, anzi fermo un ciclista per avere orientamento sulla cartina con il mio cellulare, lui lo prende mi spiega e riparte, sono sicuro che se non avessi capito mi avrebbe accompagnato di persona.
Okay si dorme, finalmente.
Sveglia, colazione e metro, la prassi è sempre la stessa. Non voglio descrivere la città, o meglio, inutile descrivere la metropoli, quello che vorrei far capire è quello che si respira e si sente muovendosi.
Iniziamo dalla metro, non ha sedili in plastica, ma veri e propri divanetti, qui i bimbi la prendono da soli anche in tenerrisma età, è splendente! probabilmente la casa della maggioranza delle persone non è così pulita, ma soprattutto colpisce il senso del lavoro anche delle addette ai lavori che si prodigano a far brillare tutti i punti compresi quelli più difficili da raggiungere.
Ci sono le istruzioni per usare le mascherine nel caso di raffreddore e tutte le info per attendere il treno mantenendo la fila ordinata. Basterebbe un’ora per capire il senso di educazione, disciplina e ordine del paese. Le linee della metro sono numerose e gestite da più compagnie quindi un pò macchinosa per i meno pratici, ma non ci vuole molto a capire, il problema più grosso è all’uscita, perchè ogni stazione è una citta sotterranea e quando si torna in superficie difficilmente si riesce a trovare l’orientamento giusto, le strade poi sono scritte in giapponese e quindi non è facile trovare subito la via giusta da percorrere. La città è ordinata, i parchi hanno gli addetti a raccogliere le foglie cadute, le cartacce, ma non le sigarette, perchè non si può fumare se non in apposite aree, è tutto molto curato soprattutto le aree verdi dove sono i parchi ed i templi.
Di templi c’è l’imbarazzo della scelta, in particolare consiglio lo Zojoji Temple vicinissimo alla torre Eiffel di Tokyo nel quartiere di Minato-ku, il Sensō-ji ad Asakusa, il parco del palazzo reale ed il bellissimo santuario Meiji nel quartiere di Shibuya dove si trova anche la statua di Hachikō il famoso cane del film a due passi da uno degli incroci più trafficati del Mondo. In molti parchi poi ci sono ciliegi ed in questo periodo di fioritura le famiglie li popolano con tanti bimbi e pic-nic.
La passeggiata che consiglio è quella dal Sumida River al tramonto fino alla Sky Tree, magari fermandosi a mangiare in un ristorantino tipico una bella zuppa di noodle con tempura (preparatevi in lunghissime discussioni a gesti, perchè più sono tipici i ristoranti e meno troverete chi parla inglese come anche i menù nella sola lingua locale, fidatevi però che come si mangia in questi posti non troverete da nessuna parte, ovviamente …. de gustibus). Arrivate alla Sky Tree di sera e godetevi lo spettacolo dalla sommità.
La mattina presto invece dovete per forza andare al famosissimo mercato del pesce Tsukiji, magari provate ad assistere all’asta del tonno oppure girate ed assaggiate pesce a ottimo prezzo.
Tokyo è tanta, enorme, quartieri dedicati ai manga ed ai videogiochi, alla tecnologia, alla moda ed al lusso qualsiasi cosa cerchiate qui c’è, ma provate l’ebrezza di aspettare l’autobus in fila sapendo che non ci sarà la rissa per salire, oppure prendete una metro dove prima è normale far scendere e poi salire e fate pace con il mondo!.
Hiroshima 24-25/04/2017
Partenza da Tokyo con il bus notturno, ottima esperienza, si dorme abbastanza bene, costa poco, fa alcune fermate per mangiare ed andare alla toilette, arriva la mattina presto e si risparmia una notte in hotel.
Hiroshima non ha la metro, ma una fitta linea di tram e bus per raggiungere qualsiasi posto. Logicamente la parte principale della città è il centro simboleggiato dalla Bomb Dome e dal museo dell’Atomica. La sensazione passeggiando in questi luoghi è veramente sorprendente, va dalla tristezza alla nostalgia, dalla morte alla vita, dalla rinascita alla memoria del passato, è uno dei posti che più mi ha colpito. La Bomb Dome ti schiaccia, sembra come se ti mancasse il respiro davanti a questo edificio, o di ciò che ne resta, non è difficile immaginare la potenza distruttiva di ciò che è stato, sembra come se il tempo si fosse fermato in quell’istante, per un momento si torna indietro e si realizza ciò che l’uomo è capace di compiere, ma è con il Peace Memorial Museum che tutta quella angoscia e tristezza nel cuore esce fuori, c’è gente che non riesce a trattenere le lacrime alla vista di vestiti e resti umani, di ombre rimaste impresse nella pietra, di pezzi di case fossilizzate, veramente è come una polaroid scattata oltre 70 anni fà.
Torno la sera a sedere su quelle panchine, a vedere le cicogne di carta fatte dai bimbi malati a vedere la casa illuminata.
Fortunatamente Hiroshima non si è arresa, è una città viva immersa nel verde sulla costa. Come tutte le città giapponesi ricca di parchi e templi da visitare e poi è la patria dell’Okonomiyaki il famoso piatto di Marrabbio di Licia, un piatto unico personalizzabile fatto al momento.
Spostandosi poi nella parte sud occidentale della città si prende il traghetto per l’isola di Itsukushima (conosciuta anche con il nome di Miyajima) e qui ci troviamo tra cerbiatti e templi nella natura come il Senjokaku e la Five Storied Pagoda.
Da prendere assolutamente la funivia per la cima del monte Misen per poi scendere a piedi fino alla spiaggia, magari con la bassa marea arrivare fino al simbolo dell’isola l’Itsukushima Shrine e vedere i raccoglitori di telline.
Una città da visitare in pochi giorni ma che non si dimenticherà più.
Kyoto 26-27-28/4/2017
Treno veloce da Hiroshima e con la massima puntualità siamo arrivati a destinazione
Kyoto insieme a Tokyo sicuramente rappresenta l’icone del Giappone, ed indubbiamente lo è almeno per tantissime location. Il tour comincia per le vie della città, ormai le vie affollate i templi nascosti ovunque, i numerosi negozi e ristoranti sono diventati consuetudine.
Dopo la sistemazione in una guesthouse tipica giapponese, con i tatami al posto del nostro letto classico, si parte! la prima meta ovviamente è la foresta di bambù e tutta la zona a ovest della città.
Ok, forse le aspettative erano tanto alte, ma la foresta è stata un pò una delusione, ovviamente è molto bella e impressionante, però camminare in un solo corridoio abbastanza stretto, con tantissime persone senza possibilità di deviazioni, non è poi un’esperienza così coinvolgente una volta all’interno ed in realtà non è poi così estesa come uno immagina (o forse come la immaginavo io), comunque in foto rende sempre bene.
Tutta la zona è molto affollata, ci sono numerosi ristoranti e negozi per turisti, però una volta usciti dalla via principale si assapora un pò il clima campestre da cartolina, con il fiume e tanti spazi verdi, così si arriva al Arashiyama Monkey Park, una collina affollata di scimmie con un percorso in salità non impegnativo, molto carino sopratutto per chi ha bambini o ragazzi, dalla sommità oltre ad ammirare le numerose scimmie che vivono di giorno insieme ai turisti è possibile godersi una bella vista sulla città.
A ritorno con la classica cartina dei bus e della metro consiglio di visitare la casa D’orata ,il Kinkaku-ji o Tempio del padiglione d’oro. Una “casa” completamente ricoperta di foglie d’oro puro in riva ad un laghetto il tutto immerso nel verde. Kyoto a differenza di Hiroshima è una città molto turistica, piena di gente, quasi tutti i siti sono sempre pieni, la cosa che consiglio è di visitare quando possibile i luoghi verso o dopo il tramonto quando ormai i pullman di turisti sono rientrati, inoltre i luoghi hanno tutta un’altra atmosfera.
La sera cena in centro, stavolta sotto una delle fermate della metro scopriamo l’esistenza di un intero reparto con ristoranti di cucina straniera ed orientale, la cosa incredibile è che bisogna occupare i tavoli prima di fare la coda per il cibo scelto, così c’è chi lascia ombrelli, cappotti oppure le borse per occupare i tavoli!!! le borse!!! non so in quanti posti al ritorno avremmo trovato posto e borsa!
Il giorno successivo visita ad uno dei tanti parchi e poi si va a vedere i ciliegi in fiore. Kyoto ha un sentiero detto “the philosopher path” ovvero il sentiero del filosofo, che come un serpentone si snoda lungo un ruscello contornato da ciliegi, uno spettacolo!
Nel pomeriggio si va al tempio più famoso il Fushimi Inari Shrine,santuario Scinto dedicato ad Inari, la Dea Scinto del riso. Le volpi sono le messaggere di Inari, e questo si può notare dalle numerose statue raffiguranti le volpi su tutto il terreno del santuario. La volpe ha in bocca una chiave, che è la chiave del granaio del riso.
Preso d’assalto da turisti per tutto il giorno, la sera invece si trasforma, al tramonto con il rosso del cielo sembra prendere vita, la folla di turisti organizzati se ne va, resta tutto il tempo e la tranquillità per visitarlo, ovviamente con poca luce non si può percorrere tutta la lunghezza dei Torii Rossi, ma l’atmosfera è incredibile (nel link un panorama:https://www.360cities.net/image/fushimi-inari-shrine-at-sunset)
Un posto unico che rilassa la mente. Se venite in Giappone e dovete scegliere un tempio da visitare, secondo me, dovete scegliere questo. Situato in un parco enorme ai confini della città, probabilmente non basta un pomeriggio per visitarlo, composto da migliagli di torii uno affianco all’altro per oltre 4Km si snoda per tutta una collina, interrotto ogni tanto da altri templi e diramazioni è sorprendente. Una volta in cima si può vedere tutta la città. Unico.
Osaka 29-30/4/2017
Il trasferimento da Kyoto ad Osaka è veramente minimo, basta prendere un treno ed in neanche mezz’ora si è al centro. Ultimi due giorni quindi ad Osaka, città classica dell’immaginario giapponese, con un porto enorme, le vie della città con animali e draghi giganti sulle facciate dei palazzi, parchi, un acquario enorme con dentro lo squalo balena, gli studios….. e via dicendo.
La via principale è Dotombori, il cuore del quartiere Namba, piena di negozi, ristoranti, street food e persone. Se cercate ristoranti tipici, specialità cotte per strada come granchi ed altro qui sicuramente troverete quello che cercate.
Come per tutto il Giappone sentitevi liberi di girare anche di notte in tutte le vie, godetevelo fino alla fine.
Altra meta quasi obbligata è la zona dell’acquario, vicino agli Universal Studios, un pò distante dal centro ma facilmente raggiungibile in metro. Qui oltre all’enorme acquario c’è una bellissima ruota panoramica, un centro commerciale e altri divertimenti.
Altro stop è all’Umeda Sky Bulding nella parte Nord del paese. Un grande palazzo a vetri formato da due torri con un corridoio centrale di collegamento tutto illuminato.
Una piccola storiella conclusiva. Al momento di tornare in aereoporto da Osaka, bisogna prendere un bus diretto, il biglietto si acquista accanto al bus, alle macchinette. Arrivo la macchinetta è occupata e mancano ancora 4 minuti all’orario di partenza che è alle 8,12. Il controllore mi guarda, faccio capire che sto aspettando il mio turno e mi fa un cenno di consenso. 3 minuti alla partenza, le due signore davanti a me continuano a mettere spiccetti nella macchinetta….., io in fila riguardo il controllore altro cenno d’assenso. -2 minuti alla partenza, le signorine non hanno spicci a sufficenza e annullano l’operazione, raccolgono tutti quelli messi e con moooooolta calma si defilano. -1 minuto alla partenza e tocca a me, comincio a selezionare le varie opzioni , inserisco gli spicci e aspetto che stampi il mio biglietto, mi giro, il controllore non c’è più, dall’interno dell’autobus in partenza mi guarda e mi fa il cenno dell’orologio e poi mi fa capire che quello dopo va bene lo stesso. Se l’autobus è alle 8,12 è alle 8,12!!!“
Domo arigatou gozaimasu”
(nella mia vita precedente)