Per l’estate ho pianificato tutto per tempo, sono riuscito ad organizzare in autonomia tutte le ferie di agosto tramite guide Lonely Planet e internet, ho trovato voli internazionali, voli interni, agenzie, contatti e hotel, sulla carta è tutto pronto.

30 Luglio

Sono le 18 e 30 di una calda domenica estiva,  si parte direzione Fiumicino, destinazione Mauritius. Volo Emirates che dopo un veloce scalo a Dubai atterrerà il 31 alle 17 all’aeroporto Internazionale Sir Seewoosagur Ramgoolam di Port Luis. Viaggio confortevole su un enorme A380, come al solito mi vedo film per tutto il tragitto.


31 Luglio

Atterraggio in perfetto orario, nonostante bagagli e visti in pochissimo tempo siamo fuori, abbiamo affittato una macchina in una agenzia locale la Pingouin Car Rental proprio all’aeroporto. L’agenzia è seria ed ha un parco macchine nuovo e ben tenuto, piccola sorpresa… la guida a destra, già provata anni fa in Sud Africa, non ho un bellissimo ricordo, soprattutto nelle fasi iniziali.


Qui già è notte, alle 18 il sole è ormai tramontato, ha per fortuna smesso di piovere. Veloce check e si parte, dobbiamo arrivare dalla parte opposta dell’isola a Flic en Flac.
Le strade sono in splendido stato, nel giro di un’ora con la mia guida prudente siamo arrivati all’hotel. Nonostante la stanchezza, ci diamo una bella lavata e siamo fuori per goderci la cena, la fame è maggiore del sonno.
Cenetta tipica nei locali lungomare, da segnalare gli ottimi calamari allo zenzero e curcuma. Si va dormire, domani andiamo ad esplorare questa isola. Good night.


1 agosto

Si parte dal parco più famoso dell’isola: Chamarel. All’interno è possibile trovare percorsi, cascate, punti panoramici, recinti con animali protetti come le tartarughe giganti. All’interno del parco ci si può spostare benissimo con l’auto, le strade sono in ottimo stato e per ogni attrazione ci sono parcheggi a disposizione. Punto di partenza la famosa terra dai sette colori. “La terra dei sette colori”, è formata da una stratificazione di dune sabbiose e roccia dalle tonalità del rosso, marrone, viola, verde, blu, porpora e giallo. Si tratta di un affascinante fenomeno geologico di origine vulcanica generato dal brusco raffreddamento della lava avvenuto a diverse temperature in diversi periodi di tempo. Circondata da alberi, un recinto di tartarughe e due punti panoramici, uno dei quali ha anche un ristoro. Sosta con caffè per ammirare questo spettacolo unico.

https://www.360cities.net/image/chamarel-the-seven-coloured-earths

Si prosegue, prossima sosta le cascate di Chamarel, un bellissimo viewpoint sul delle cascate altissime, piccola passeggiata dal parcheggio e siamo già arrivati.

Sosta veloce e via si prosegue verso l’ebony forest. Stavolta giunti al parcheggio cominciano una serie di percorsi, tutti puliti da percorrere a piedi. Noi scegliamo quello verso il Sublime Point. Purtroppo le indicazioni sono molto vaghe, durante il percorso ci sarebbero altre cose da vedere ma è indicata solamente la direzione e non la distanza, quindi ci troviamo a proseguire per paura di perdere solamente del tempo; in effetti per Sublime Point c’è da camminare.
Arrivati in cima attraverso la foresta, tra uccelli, pappagalli e tantissimi gechi, lo spettacolo ripaga dello sforzo, inoltre c’è anche un ristoro dove poter mangiare cose calde, stuzzichini, gelati e bibite.

 

https://www.360cities.net/image/ebony-forest-reserve-chamarel-sublime-sundowner

Relax per goderci il panorama e si ritorna. A queste latitudini fa notte abbastanza presto, è il periodo invernale, nel rientrare ci troviamo imbottigliati nel traffico. Sembra strano ma il traffico sull’isola è impressionante, soprattutto all’orario in cui chiudono le attività, per tornare verso l’hotel impieghiamo tantissimo tempo, semafori, incroci, code lunghissime. Ci spiegano poi il traffico e la quantità di auto in costante crescita sono un problema per l’isola, sembra il rientro della domenica dal mare a ferragosto. Per concludere comincia anche a piovere. Fortunatamente dura poco e abbiamo la possibilità di goderci un pò di mare.
Il mare è meraviglioso, le nuvole rimanenti regalano un cielo da cartolina con il sole tramontante. Nell’acqua tantissimi animali, stelle marine, ricci, granchi colorati bellissimi, coralli ovunque… un paradiso, anche se non è proprio caldissima.

https://www.360cities.net/image/flic-en-flac-beach-at-sunset

Aperitivo sulla spiaggia, poi ci cambiamo e si esce per cena.


2 agosto

Ha piovuto per tutta la notte e l’arietta mattutina è decisamente fresca.
Oggi abbiamo prenotato un tour all’Ile aux Aigrettes, probabilmente non ci sarebbe stato neanche bisogno, basta andare al Pointe Jerome, il punto di partenza delle barche verso l’isola, parcheggiare l’auto, attraversare la strada ed entrare nella casetta del guardaparco, lì prenotare e scegliere l’orario preferito.
Nella gita è inclusa anche la guida, perché essendo area protetta in realtà non si può andare da soli. La barca arriva in neanche 10 minuti, attracco su un piccolo molo e si parte per l’escursione. Sull’isola vi sono tartarughe giganti libere, purtroppo tantissime zanzare, ovviamente tante piante, c’è anche una serra dove vengono coltivate e riprodotte tante varietà di piante tropicali, proprio mentre siamo nella serra un acquazzone ci blocca per oltre mezz’ora. Si continua lungo il sentiero del dodo per poi tornare alla barca. Gita carina che per il costo basso ed il tempo vale pena.

https://www.360cities.net/image/ile-aux-aigrettes-dodo-path

Tornati alla macchina ci mettiamo in marcia verso Le Morne, in realtà mi sarebbe piaciuto molto arrivare in cima alla passeggiata, ma avendo piovuto è veramente sconsigliato il trekking. Pausa pranzo in un posticino lungo la costa.
La strada costiera è rilassante, si alternano paesini a spiagge e foreste, tutto molto curato e pulito, poi ad un tratto senza avvertimento la strada è chiusa, stanno facendo dei lavori, con una gru hanno messo delle rocce enormi al centro della carreggiata; strada chiusa non si capisce quando sarà riaperta, trovo una strada alternativa lunghissima che purtroppo ci fa perdere tanto tempo. Arriviamo alla spiaggia de Le Morne prima del tramonto.

https://www.360cities.net/image/le-morne-beach

Ci sono onde altissime in lontananza, questo è veramente il paradiso per surfisti e per chi pratica kite.
Rientriamo verso Flic en Flac con il solito traffico.
Cena in un carinissimo ristorante tipico locale, Pakbo Restaurant, tutto speciale.
Domani è il nostro ultimo giorno in questa isola, doveva essere solamente una tappa veloce, invece ci ha emozionato, sicuramente merita molto più di 3 giorni.


3 agosto

Abbiamo il volo per il Madagascar nel pomeriggio, abbiamo a disposizione tutta la mattina, quindi ne approfittiamo per girovagare ancora. Decidiamo di visitare una fabbrica di biscotti in manioca, Manioc Biscuit factory H. Rault Co Ltd, vicino a Mahebourg. Piove ancora, tutta la notte e anche durante il tragitto, arriviamo a destinazione dopo oltre un’ora e mezza.
Fortunatamente come spesso è accaduto il tempo migliora e possiamo visitare questa attività (chiamarla fabbrica, industria ecc. sarebbe eccessivo) con calma.
Tutto gira intorno alla manioca, anzi alla radice di questa pianta, che viene raccolta dalla loro piantagione, pulita, ridotta in poltiglia e poi essiccata, viene poi aromatizzata e fatta cuocere su un enorme forno alimentato naturalmente. La produzione giornaliera è di circa 20.000 biscotti. Dopo la visita ci sediamo all’esterno dove tra caffè e tè possiamo assaggiare tutti i tipi di biscotti prodotti.

Il nostro breve viaggio a Mauritius termina qua, sicuramente insufficiente per poter dire di aver visto l’isola, abbiamo visto alcune delle cose principali, però ritengo che agosto non sia proprio il periodo ideale, la pioggia è sempre dietro l’angolo, l’acqua non è calda, il bagno si fa, ma non come uno si immagina quando pensa a questo paradiso, sinceramente non lo consiglierei come periodo per visitare l’isola.

Nel pomeriggio si vola verso Antananarivo con Air Mauritius, volo breve e confortevole. Arriviamo nel pomeriggio-sera, recuperiamo un’ora di fuso. Abbiamo un driver di un’agenzia locale trovata su internet, Espace Mada, con la quale ci troveremo benissimo (piccolo spoiler), oggi ci accompagna solamente all’hotel dove ceniamo e ci riposiamo, da domani si comincia. Good Night.


4 agosto

Si parte da Antananarivo dopo un piccolo check con il nostro autista, Elysè, oggi ci spetta una bella giornata di auto. Attraversiamo la capitale che come tutte le città africane ha un traffico esagerato, i campi di riso sono in tutti gli spazi verdi anche in quelli adiacenti alla strada, oggi non vediamo la città ma attraverso Antsirabe prima e Ambositra poi dobbiamo arrivare a Ranomafana, sono oltre 400Km il che in Madagascar (purtroppo non lo sapevamo prima) equivale ad una distanza mostruosa!
Prima sosta il villaggio di Ambatolampy dove visitiamo la fabbrica di pentole. Quasi tutte le “marmitte” del Madagascar sono fabbricate a mano in questo paese da artigiani che lavorano in una condizione impensabile per i nostri standard. Sono comunque tutti molto cordiali e non negano il consenso a farsi scattare qualche fotografia.

Si parte per Antsirabe dove ci fermiamo a pranzo.

La strada è molto lunga ancora e pur essendo una Route National è devastata, ci sono buche ovunque è impossibile avere un’andatura normale e regolare, si alternano frenate ad accelerazioni in continuo, ma soprattutto bisognerebbe arrivare prima di notte perché le strade al buio non sono proprio sicure. Ovviamente facendo buio alle 18 è impensabile arrivare con ancora la luce; morale della favola, viaggio interminabile, sono seduto dietro e per la prima volta siamo costretti a fermarci perchè mi sento poco bene, arriviamo alle 10 quando ormai anche all’hotel la cucina è chiusa…meglio così ho lo stomaco sotto sopra.


5 agosto

Colazione alle 7 e si riparte subito, oggi abbiamo diverse cose da visitare, ma l’attrazione principale è sicuramente il Parco Nazionale di Ranomafana.
Il Parco nazionale di Ranomafana, inaugurato il 31 maggio 1991, è situato nel Madagascar centrale, a 60 km da Fianarantsoa. Dal 2007 fa parte del complesso delle foreste pluviali di Atsinanana, un patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Al suo interno vivono ben 12 specie di lemuri, alcuni con abitudini diurne come l’apalemure dorato, l’apalemure grigio, il prolemure dal naso largo, il sifaka di Milne Edwards, il lemure dal ventre rosso e l’Eulemur rufus, ed altri notturni come il microcebo rosso, l’aye-aye, il lepilemure dal collo chiaro, il chirogaleo bruno e l’Avahi peyrierasi.(preso da Wikipedia)
Ci addentriamo in questo parco e da subito incontriamo le prime specie di animali. Un piccolo camaleonte, ma soprattutto il lemure dorato, bellissimo libero nel suo habitat naturale. All’interno della foresta è molto umido, però si cammina bene nel sentiero. Abbiamo una guida molto esperta, infatti ci rassicura che qualche bellissimo incontro non mancherà… detto, fatto:

L’interno del parco è pieno di sentieri, fortunatamente non piove ed è un caso, essendo il parco in una zona montuosa dove la pioggia è molto frequente. Tra lemuri e animali stranissimi trascorre tutta la mattina, il posto è incantevole.

https://www.360cities.net/image/rainforest-in-ranomafana-national-park

Il viaggio prosegue verso Fianarantsoa. La fondazione di Fianarantsoa, del 1830, viene attribuita alla regina dei Merina Ranavalona. Nelle intenzioni di Ranavalona, Fianarantsoa sarebbe stata una “seconda capitale” (dopo Antananarivo) e un avamposto militare a protezione della parte meridionale degli altopiani centrali. In effetti, l’urbanistica della città è evidentemente ispirata a quella di Antananarivo.
Con l’arrivo dei missionari europei, Fianarantsoa divenne un importante centro di diffusione della regione cattolica, contrapposto ad Antananarivo, principalmente controllata da chiese protestanti. Gran parte della struttura moderna della città si è sviluppata negli anni venti, ancora ricalcando la struttura di Antananarivo, con una suddivisione in città alta (con la cattedrale di Ambozontany e gli edifici storici), una città media (sede di uffici e banche) e una città bassa (polo commerciale e sede della stazione ferroviaria). La città è sede di un aeroporto civile. La Route nationale 7 la collega con Ambositra a nord e Ambalavao a sud. La città alta è molto caratteristica, è uno dei siti più in pericolo del Mondo da come riporta una colonna all’ingresso della via principale.
Appena scendiamo dalla macchina si avvicinano persone che si offrono di accompagnarci, Elysè gentilmente dice che non abbiamo bisogno e si propone come guida, lui ama il suo paese e conosce tutto, lasciamo le cose in auto dicendo che non c’è da preoccuparsi e ci immergiamo nelle vie della città.

https://www.360cities.net/image/fianarantsoa-old-town-rue-de-rova

La foto del lemure non è un errore, qui c’è un signore che al posto dei gatti aveva 3 lemuri, ora purtroppo ne ha uno, è un lemure molto docile, non ci fidiamo a toccarlo nonostante l’aspetto tenerone, dato che i dentini sembrano belli affilati.
Proseguiamo verso l’hotel, oggi dormiamo a Ambalavao.
Ad Ambalavao si trova una cartiera che produce la celebre carta antaimoro; introdotta in Madagascar dal popolo Antemoro e un tempo usata come pergamena per la scrittura dei testi sacri malgasci, oggi questa carta viene decorata con fiori e foglie essiccati e utilizzata soprattutto per la realizzazione di souvenir.

Vi è inoltre una piccola bottega di tessuti ottenuti da un baco molto caratteristica dove lavorano tutte donne e producono sciarpe, maglie, lenzuola ed indumenti vari.

Per oggi può bastare, andiamo in hotel e ci offrono un bel massaggio (1 ora neanche 10€) … relax.


6 agosto

Sveglia ancora una volta presto, abbiamo tante cose da fare anche oggi. La mattina fa fresco, è inverno in queste regioni, però essendo la stagione secca non piove ed è il periodo ideale, certo nell’entroterra la mattina sono 12° non è proprio la temperatura sperata, poi nel pomeriggio si sta bene e fa caldo.

Oggi andiamo a visitare la riserva d’Anja.

continua….

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