La metà di oggi è la sella che si trova tra il monte Vettore ed il monte Redentore a circa 2200m di altezza.
La partenza è la piana di Castelluccio in piena fioritura che ci accoglie con i suoi colori vari e bellissimi.
Facciamo i turisti, in questo periodo dell’anno ce ne sono tantissimi per fortuna ed i paesani li accolgono volentieri, il paese è tutto in ricostruzione, i bar sono improvvisati in strutture mobili, però c’è un gran fermento…c’è vita.
Alle 17,30 decidiamo di cominciare a salire, abbiamo comprato la cena, abbiamo l’acqua e tutto il necessario per trascorre una notte all’aperto. Pronti…via.
La parte iniziale del percorso è subito in salita, sono in tanti che stanno scendendo dopo aver trascorso la giornata chi sul Vettore, chi al Lago di Pilato.Trascorsi i primi metri di irrigidimento le gambe cominciano ad andare, il rifugio che useremo come campo base ci guarda sempre dall’alto. La vista più si sale e piu è meravigliosa.
Arriviamo con calma dopo circa un’ora e mezza, pero c’è un problema, il rifugio è pericolante dopo le scosse di terremoto e non è agibile, quindi siamo costretti a rimanere fuori per tutta la notte. Poco male, pensiamo, tanto il nostro scopo è quello di fotografare le stelle. Invece il problema c’è perché dal calar del sole si comincia a sollevare un vento forte per via del gradiente termico e siamo costretti a cambiare lato del nostro riparo, lasciando il lato comodo, inoltre fa anche freddo. Ma il peggio della serata deve ancora arrivare, alle 23 quando in teoria dovrebbe esserci la via lattea nel cielo…le nuvole hanno coperto tutto!!! In pratica ci troviamo senza riparo, al freddo e senza il minimo scopo tutti e …. 3!
Si perché nel frattempo a noi si è aggiunta una volpe, che da subito, sentendo l’odore della nostra cena, ci segue in ogni spostamento anche quando proviamo a fotografare qualcosa.
Sconfitti da madre natura decidiamo di provare a dormire, ma dove? Con la torcia notiamo che il lucchetto del rifugio in realtà è aperto e dopo uno sguardo di intesa siamo all’interno, meglio non descrivere cosa ci aspetta o se forse è meglio rimanere fuori, ma almeno nel rifugio il vento non c’è e non fa freddo. Perse le speranze per fare le fotografie alle stelle mettiamo la sveglia alle 4 per l’alba e la discesa.
Alle 2 invece sento una voce che mi chiama, Michele che si è svegliato ha notato delle luci che stanno salendo lungo il sentiero e visto che non sappiamo di chi fossero e che noi non possiamo stare lì dentro in fretta e furia ci catapultiamo di fuori.
Fortuna vuole che il vento è quasi sparito, le nuvole sono ancora lì e noi cominciamo a sistemare tutti i nostri bagagli e per non creare sospetti posizioniamo l’attrezzatura fotografica. Gli scalatori notturni arrivano e continuano verso il Vettore, noi siamo invece pronti per la discesa quando, sorpesa, alzando gli occhi al cielo ci accorgiamo che le nuvole sono sparite e la via lattea ci saluta formando un arco perfetto che collega il Vettore al Redentore!! La natura ci ha fatto questo regalo i nostri sforzi premiati, sono le 2,40 del mattino e abbiamo ancora un’oretta di buio totale.
I risultati sono perfetti, stelle e comete danzano nel cielo. Da giornata tragica si è trasformata in perfetta, alle 4 con negli occhi l’arco di stelle si riparte per la discesa, l’alba la vediamo sulla piana che senza turisti della domenica e con il fiume di nebbia che copre la vallata sembra un quadro. Sorvoliamo sulle cadute e scivolate che facciamo durante la buia discesa. Questa notte non la dimenticheremo!
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